I Templari dell'antico Ordine incarnavano un dualismo: erano contemporaneamente dei monaci e dei guerrieri.

Questo accostamento non fu capito ed accettato da tutti neanche all'epoca. Come si poteva uccidere e contemporaneamente essere Cristiani e mostrare "amore per i nemici"?

Fu San Bernardo di Chiaravalle a spiegare che in realtà si poteva: I Templari non dovevano uccidere per odio del nemico, ma per amore di Dio e degli uomini a loro affidati.

Sembra una sottigliezza, un gioco con le parole (in fondo si uccide lo stesso), ma in realtà quello a cui si voleva arrivare era uno degli insegnamenti più importanti del Cristianesimo: ciò che conta di più nelle azioni è la predisposizione del cuore.

Chi ha il cuore chiuso, o in preda dell'odio, può anche non fare alcuna azione esteriore, ma la sua natura sarà sempre chiusa e in preda all'odio.

Al giorno d'oggi, uno dei problemi principali della nostra società è proprio di natura "interna" e riguarda la predisposizione del nostro cuore nei confronti degli altri.

Quando il cuore è chiuso, o in preda dell'odio, tutte le nostre azioni rifletteranno il nostro cuore.

Quando diamo valore solo al potere, o ai soldi, o a qualsiasi cosa materiale, quella cosa diventerà il nostro tesoro. Ed il Cristianesimo ci insegna che "dove è il nostro tesoro, lì è anche il nostro cuore".

La chiusura del cuore nei confronti degli altri è la radice di qualsiasi problema interpersonale, che sia in famiglia, tra amici, colleghi. E' anche la radice dei problemi con l'autorità, i nostri superiori, o nei confronti dei più deboli: i poveri, i bambini, gli ammalati.

Per questa ragione ha senso diventare Templare oggi!

Un Templare moderno, ovviamente non parte più per le crociate. Non va più fisicamente in guerra, ma non è detto che non combatta ancora le battaglie.

Cosa fa un templare oggi?

Non è tanto quello che fa ad essere importante. Un templare, semplicemente, è un Templare. Incarna i valori cavallereschi.

Un Templare segue un percorso “interno”.

Innanzitutto impara l’umiltà. Attraverso l’umiltà impara a combattere il proprio ego.

Un Templare impara a riconoscere la parte “buia” che è in lui. Una volta riconosciuta e accettata, impara a superarla e a non caderne vittima.

Poi vi è l'onore. Un Templare è sempre una persona affidabile. La sua parola vale di più di un contratto scritto.

Ancora, un altro valore è la gioia. Un Templare non può essere "musone". Certo, non si può sempre essere allegri, ma un Templare ha in sè la virtù della speranza che ogni problema potrà essere risolto. La speranza gli dà la motivazione per trovare  le forze per non lasciarsi abbattere.

La temperanza. Un Templare non è mai un integralista, un estremista. E' l'estremismo infatti che genera alcuni mostri moderni.

La temperanza, però, non vuol dire essere deboli nelle nostre opinioni. Anzi, quando un Templare ha una convinzione, è in grado di combattere per essa, senza avere paura di affermarla, sempre ed in ogni luogo.

Ed infine, La protezione dei più deboli. Questo è ciò che poi viene visto dall'esterno.

Quest'ultima cosa è la conseguenza di tutti i valori templari coltivati.

Qualcuno con il senso dell'onore, che ha la convinzione che ogni problema sia risolvibile, che è gioioso della vita e che ha il cuore aperto verso il prossimo, come può non agire nei confronti dei più deboli? Come fa a non proteggerli?