• Cosa è il PTSM?

Il PTSM è l’acronimo del Protettorato Templare di San Michele Arcangelo. E' una ordine laicale neotemplare che si richiama, per filiazione spirituale e tradizione diretta, all'antico Ordine del Tempio, esistito fra il XII ed il XIV secolo. Esso è organizzato, ove ciò sia possibile in termini attuali, secondo i principi adottati sua Regola ottenuta nel Concilio di Troyes e dal "De Laude Novae Militiae".

• Qual è il fine del PTSM?

Le finalità dell'ordine sono quelle di difendere i diritti umani contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (ONU) del 10 dicembre 1948.

• Chi è l’Arcangelo Michele?

L’arcangelo Michele (o MikAel)  è il comandante dell'esercito di Dio contro gli angeli ribelli del diavolo.

E’ il protettore ed il patrono del PTSM.

• Quali sono i principi a cui si rifà il PTSM?

Il Protettorato si ispira, in chiave moderna,  a quello che scrisse San Bernardo di Chiaravalle nella sua Regola dell’Ordine ed al  “De Laude Novae Militiae” (lode alla nuova milizia)

• Quali sono i principi fondamentali della regola e del “De Laude Novae Militiae”?

Nell'opera  “De Laude Novae Militiae” di San Bernardo e negli articoli della regola, sono racchiusi principi che vengono seguiti ancora oggi dai moderni Templari. Essi sono:

• Coltivazione dell'umiltà;
• Culto speciale per la Vergine Maria;
• Consapevolezza e combattimento dei "nemici interiori";
• La sobrietà nella vita. I Cavalieri del Tempio dovevano essere esenti da comportamenti meschini, irriverenti e volgari;
• Giusta via di mezzo nelle cose;
• Cura particolare per i malati;
• Onore e coraggio nelle azioni;
• Fratellanza

• Quali sono i simboli templari?

Il valore dei simboli è spiegato nella domanda “perché indossare il mantello” e quindi non è necessario ripeterli qui. Quello che si farà è spiegare quali altri simboli sono cari ai Templari del PTSM.

• La spada, simbolo di onore e coraggio.
• Il mantello bianco, simbolo di luce e purezza;
• La croce patriarcale di colore rosso, simbolo di sacrificio;
• Il candelabro ad 1 braccio, simbolo dell'unico Dio;
• Il candelabro a 3 braccia, simbolo della Trinità;
• Il candelabro a 7 braccia, simbolo delle 7 virtù cavalleresche;
• Sigillo: 2 cavalieri sullo stesso cavallo, simbolo di umiltà e fratellanza;
• Il baucent (stendardo diviso in 2 parti, una bianca, l'altra nera), simbolo della dualità nelle cose.

• Perché diventare Cavaliere Templare?

Anticamente si diventava Templari per fare ammenda dei propri peccati e per cominciare un percorso che avrebbe portato a Dio.

Oggi, a più di 800 anni di distanza, le motivazioni potrebbero essere simili. Diventare Cavaliere, per di più Templare, è insieme un onore, un riconoscimento di meriti e qualità e anche un percorso, uno stimolo a sviluppare sempre di più  quelle qualità.

• Cosa fa un cavaliere templare?

La domanda è mal posta. Non è tanto ciò che fa un Templare, ma il perché fa quello che fa. Si può infatti fare solidarietà anche in altre associazioni ed organizzazioni. Si può addirittura fare solidarietà senza appartenere ad alcuna organizzazione.

Un Templare segue un percorso “interno”.

Innanzitutto impara l’umiltà. Attraverso l’umiltà impara a combattere il proprio ego.

Un templare impara a riconoscere la parte “buia” che è in lui. Una volta riconosciuta e accettata, impara a superarla e a non caderne vittima.

Per non cadere vittima della sua parte “buia”, un templare affida sé stesso a Dio, aumentando la propria fede (prima virtù cavalleresca). Può farlo perché non è schiavo del suo ego. Ha imparato l’umiltà e la fratellanza con i suoi confratelli lo ha abituato ad affidarsi agli altri. In questo modo gli è facilitato l’abbandono e la fede in Dio.

La fede fa in modo che un templare non tema nulla. La mancanza di paura aumenta la sua speranza (seconda virtù cavalleresca) che tutto, ogni problema, per quanto grande e complicato sembra essere, ha una soluzione.

La fede in Dio e la speranza, in un uomo umile, generano una persona in grado di amare di un amore disinteressato. La carità (terza virtù cavalleresca) non è altro che l’amore disinteressato per il prossimo.

La solidarietà, a questo punto, non è qualcosa che un templare “fa”. La solidarietà è un’espressione del modo di essere del templare. Un templare non “fa” carità. Lui “è” carità.

La carità è molto più della semplice solidarietà. La carità, essendo amore, assume la forma migliore in base alle esigenze del prossimo.

• Perché indossare il mantello?

Un  Templare è un Cavaliere 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno e come tale si comporta sempre, sia che indossi il mantello, sia che non lo indossi. Indossare il mantello è però importante.

Il mantello non è un indumento. E’ un simbolo. I simboli da sempre utilizzati per rendere immediati dei concetti complessi e lunghi da esprimere. Hanno una loro energia, una loro forza. La forza di un simbolo è in grado di muovere masse di persone, di istigare ai sacrifici più estremi e, purtroppo, è anche successo che abbiano  glorificato atrocità.

I simboli rinforzano il senso di appartenenza ad un gruppo e alla sua ideologia., ma non solo. Il messaggio dei simboli arriva direttamente all’inconscio e generano emozioni.

Il mantello, visto come simbolo, rinvigorisce lo spirito cavalleresco e ogni volta che viene indossato, il cavaliere stesso diventa simbolo, amplificando il suo valore e la sua forza. Questa forza sarà presente  nelle attività quotidiane.

• Quali sono le 7 virtù cavalleresche coltivate dai Templari?
  • 3 teologali
    • Fede, speranza, carità
  • 4 cardinali
    • Prudenza, giustizia, fortezza, temperanza

• Non Nobis Domine, Non Nobis, Sed Nomini Tuo Da Gloriam (salmo 115,1)

Tradotto è:”Non a noi Signore, non a noi, ma al Tuo Nome dai la Gloria”. E’ il motto dei Templari.

• Perché l’Ordine Templare fu sospeso?

L'Ordine dei Templari fu sospeso sulla base di false accuse mosse dal re di Francia Filippo il Bello nel 1307 che voleva impossessarsi del tesoro del Tempio per impossessarsi del suo tesoro. L'ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay morì sul rogo il 18 marzo 1314.

• Cos’è la “Charta di Larménius”?

La Charta di Larménius (o Carta di Larmenio) è un documento, di cui non si ha alcuna certezza di autenticità, secondo il quale l'ultimo Maestro del Tempio Jaques de Molay, prima di subire la condanna al rogo nel 1314, avrebbe affidato la propria carica ad un cavaliere chiamato Jean-Marc Larménius (o de l’Armenie, in latino Johannes Marcus Larmenius).

Il documento, in latino, si vuole sia stato redatto nel 1324 da questo cavaliere. Successivamente sarebbe stata via via firmata dai Maestri segreti succeduti nel tempo fino al 1705, quando vi fu il primo tentativo di "rifondazione" dell'ordine Ordine da parte del nipote di Luigi XIV di Francia, Filippo, duca d'Orléans e più tardi reggente del regno di Francia.

• Qual è il compito di un Cavaliere Templare oggi?

Con lo stesso spirito dei cavalieri dell’antico Ordine, un moderno Templare deve essere costantemente pronto a soccorrere i propri confratelli, a prestare aiuto a chi ne ha bisogno, a dare voce a chi non ne ha, ad adoperarsi per migliorare lo status di chi, anche temporaneamente, si trovi in difficoltà.

La sua umiltà ed il rispetto per tutti gli altri deve essere di esempio e la sua parola equivale sempre ad un giuramento.